E Camilleri non c'entra nulla ...
Nel quartiere dove sono
nato, noi fummo tra i primi ad avere l'allacciamento del telefono. Chi non aveva il telefono in casa, aveva
un'unica alternativa: fissare un appuntamento e farsi chiamare presso
la casa di qualcun altro.
Da qualche settimana
era successo che una ragazza del quartiere aveva fatto la classica
“fuitina d'amore”, ed ora i parenti friggevano, in attesa di
notizie.
Quando finalmente la
fanciulla decise di farsi viva, fu proprio a casa mia che fu fissato
l'appuntamento telefonico.
Il giorno stabilito,
l'anziana madre si presentò da noi con un paio d'ore di anticipo,
ma non fu un grosso problema: mia madre era una formidabile
chiacchieratrice e il tempo passò in fretta.
E fu proprio tra una
chiacchiera e l'altra che all'improvviso il telefono squillò.
L'anziana madre,
ansimando, si diresse verso il telefono. Ci guardò come per dire: “è
questo coso qui che devo prendere?” e noi le facemmo “Sì” col
capo.
Il telefono ancora
squillava, quando la donna sollevò la cornetta e fece “Pronto!
Proooonto!” ma, dato che non sentiva nulla, ci guardò sorpresa.
“Sento come una voce,
ma lontana, lontana!”, disse affranta. “Pronto! Pronto!”.
E fu allora che mi
avvidi del dramma.
Sapete come erano fatte le vecchie cornette telefoniche, no? Erano una specie di banana con
da una parte il microfono, da cui partiva anche il filo, e dall'altra
il diffusore audio.
Beh, la povera anziana
mamma, nella foga, e non avendone mai vista una prima di allora,
l'aveva impugnata al contrario! E per forza che non sentiva.
“Proooooooooooonto!”,
urlava
la
donna
disperata,
mentre
io,
tenendo il telefono con
le
due
mani,
cercavo
di
rigirarglielo
nel
verso
giusto. Ma lei, pensando
forse che volessi toglierlelo, si
dimenava,
resisteva
alla presa,
quasi volesse difendere con
le
unghie
quel
barlume
di
cara voce di figlia
che
le
era
parso
di
sentire. Lontano,
lontanissimo,
ma sempre meglio di niente!
Quando infine
riuscii a
rigirare
la
cornetta,
vidi
il
volto
della
donna
che
si
apriva
come
il
cielo
dopo
il
temporale
e
lei
che
diceva
“Sì! Sì! Addo' stai,
figlia mia? Sì, sì!
Quanno vieni, figlia mia?
Sì, sì, non si sentiva!”
e
mia
madre
che
mi
guardava
con
orgoglio,
e allora fu
veramente
un momento emozionante, per tutti noi.

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